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Delirum Tremons 2: le balle del ministro


Riassunto delle precedenti puntate:

La Carta di Identità Elettronica è oggi, dopo 11 anni di sprimentazione, un progetto funzionante in 200 Comuni, costato 300 milioni di euro e vanta 4 milioni di esemplari in circolazione. Negli anni trscorsi è stata ogetto del desiderio di decine di minstri, che, come Penelope, di giorno promettevano agli italiani che “da domani ce l’avranno tutti” e di notte smontavano il progetto in tanti piccoli pezzi. Penelope riuscì a non darla ai proci per quattro anni, i nostri politici sono stati molto più bravi.

TEAM Tessera europea di Assicurazione Malattia

La TEAM - Tessera europea di Assicurazione Malattia

Pochi mesi fa, il caro ministro Maroni ha tentato il colpo gobbo inserendo un nuovo progetto di CI Elettronica in uno dei suoi pacchi, il DDL Sicurezza (DDL 2494) infelicemente arenatosi in Senato. Modalità e finalità di questo nuovo progetto suscitarono un certo scalpore per l’introduzione dell’obbligatorietà del documento, imposta anche ai neonati e, sopratutto, gratis per tutti. Darla gratis a tutti non è mai stata una cosa saggia, nell’economia disastrata del nostro paese vuol dire che la paghiamo tutti. Anche chi non la volesse.

Alcuni giorni fa è successa una cosa piuttosto meschina. Il ministro Tremonti ha nascosto nel Decreto “Sviluppo” qualche decina di righe sulla CIE. Facile riscontrare che è esattamente la fotocopia del DDL 2494 fatto dal Marùn. Poche parole in un decreto di circa 350 pagine. Chi crede che ci sia un solo parlamentare che ha letto tutto il DL Sviluppo alzi un ditino, perfavore. Non quel ditino, l’altro …

Tant’è che il decreto è stato approvato alla Camera e, nonostante un maxi-emendamento, nessuno se ne è accorto. Stampa e media in generale hanno fatto finta di niente, nonostante qualche eccezione, Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, i due senatori IDV Giampiero De Toni e Felice Belisario con una pesante interrogazione parlamentare, il blog di Pino Bruno e pochi altri come Marco Ludovico sul Sole 24 Ore del 14 giugno u.s.

Questo nuovo progetto apporterà le seguenti sostanziali modifiche a quanto sinora normato: dalla Legge 43 del 2005:

  • Da un documento pagato dal cittadino (project financing) che produce utili per la pubblica amministrazione, come avviene in tutto il mondo, ad un documento del tutto gratuito e quindi a carico dello Stato.
  • Si tratta inoltre di un documento obbligatorio dalla nascita, in contrasto con una lunga serie di norme.
  • “E’ prevista l’unificazione, anche progressiva, con la Tessera Sanitaria”. Qualcuno mi spieghi che significa.

Alcune considerazioni:

  • Serissimi dubbi sulla copertura finanziaria (si stima oltre due miliardi di euro). Poi, perchè nel DL Sviluppo, lo sviluppo di chi?
  • Vanificazione degli ingenti investimenti sinora effettuati (circa trecento milioni di euro)
  • Aspetti molto critici su normativa vigente, riservatezza e dati sensibili
  • Abbandono di adeguati livelli di sicurezza anti-contraffazione per l’impiego primario come documento di identità
  • Indefinito procrastinarsi del rilascio effettivo dell’ipotetica nuova carta di identità (un nuovo progetto richiederebbe altri anni di studio, sperimentazione ed investimenti rendendo l’avvio a regime sempre più lontano)
  • L’ipotesi di una convergenza della CI Elettronica con la tessera sanitaria è palesemente irrealizzabile dal punto di vista normativo internazionale.

In particolare sulla realizzazione del documento ibrido CIE/Tessera Europea di Assicurazione Malattia, hanno lavorato molti esperti del settore e tecnici del ministero della salute: non c’è soluzione.

La T.E.A.M. secondo la Direttiva UE n. 190

La T.E.A.M. secondo la Direttiva UE n. 190

La carta di identità è un documento di identificazione e di viaggio. Deve rispondere ad elevate caratteristiche di sicurezza anti-contraffazione, come il modello attuale che discende dalla Green card americana. 30 milioni di esemplari in USA e 4 milioni in Italia e neanche un solo documento falsificato o contraffatto. In 12 anni e più.

Come documento di viaggio risponde alle norme internazionali dettate dall’ organizzazione internazionale ICAO e vuole obbligatoriamente un codice a lettura ottica (quelle tre righe di caratteri e testo che abbiamo sui passaporti. Le nuove norme vorrebbero questi dati sul retro, in basso, come per il permesso di soggiorno elettronico.

Quello che proprio non si può modificare a piacere è la direttiva europea n. 190
del 18 giugno 2003
concernente le caratteristiche tecniche della tessera europea di assicurazione malattia (qui in allegato).

Ebbene si, la fotografia è vietata ed il chip può essere collocato opzionalmente solo sul fronte, proprio dove va la fotografia della CIE. Oltre tutto si sancisce esplicitamente che il lato posteriore della TEAM deve essere immodificato rispetto alla norma, mentre il lato frontale può essere combinato con modelli di tessere sanitarie in uso dai diversi Stati Membri, ma non con documenti di identificazione.

Maroni e Tremonti

Maroni e Tremonti "in combutta"

In Europa qualcuno si è posto il problema di mantenere la privacy, se un cittadino dovesse acquistare farmaci per patologie particolari o legati ad abitudini sessuali, per non parlare della dicitura “non valida per l’espatrio” sul documento di identità che equivale a “sono sottoposto a restrizioni giudiziarie” o “sono extracomunitario”, il tutto per comprarsi un aspirina. Ecche cozzo… Questo sì che è un imbarozzo!

Così come proposto in questo decreto “sviluppo”, oggi in commissione al Senato (S2791), appare evidente che il solo fine ultimo sia quello di “ridisegnare” il documento per creare nuovi appalti “ad padana aziendam”. L’articolo è l’art. 10 e la “fregatura” si trova al comma n. 4 (in fondo al documento, ma così in fondo che vi sfido a farci caso!).

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